valeriana

Valeriana

La valeriana è una pianta dai mille usi. È nota anche come pianta dei gatti perché è in grado di attirarli nelle sue vicinanze.

Nome scientifico: Valeriana officinalis

Familia: Valerianaceae

Benefici: Utile in caso di disturbi del sonno 

Integratori a base di valeriana

Proprietà e benefici

Viene in particolare utilizzata per i suoi effetti sedativi. Infatti è spesso utilizzata per alleviare i disturbi del sonno e gli stati di agitazione. In commercio si trova in associazione al luppolo e a tutte le erbe che migliorano la qualità del sonno.

La valeriana appartiene alla famiglia delle valerianaceae ed è una pianta perenne e rigogliosa. Nasce spontaneamente in habitat ombrosi e umidi, indipendentemente che sia montagna o che sia mare.

Le zone dove è più vigoroso è nel centro settentrione dell’Europa, in Asia del nord e viene coltivata anche in Giappone e in altre zone d’Europa. Ha un profumo delicato che attrae particolarmente i felini e non a caso è nota anche come erba dei gatti.

La parola Valeriana proviene dal latino e significa godere di buona salute. Le proprietà della valeriana vengono estratte per lo più dalla radice e dal rizoma ed in particolare i valepotriati che sono alla base dei benefici della valeriana.

La valeriana è molto delicata infatti se sottoposta a calore, umidità o ph acido si degrada molto facilmente. La valeriana benefici sono stati provati da vari studi, anche se altrettanti non ne hanno potuto confermare la sua validità.

La valeriana ha proprietà calmanti che vanno ad agire sul sistema nervoso centrale e sul cervello, favoriscono il sonno in particolare per chi interrompe cure farmacologiche. Altre ricerche invece hanno dimostrato come la valeriana abbia dei benefici anche sull’insonnia. Ovviamente, per ottenere dei risultati evidenti è necessario un uso continuo e sistematico.

Risulta invece inefficiente nei casi di ansia, depressione, stress, irrequietezza, depressione, epilessia, sindrome da affaticamento cronico, dolori muscolari e articolari, tremori lievi, deficit di attenzione, convulsioni, mal di testa, menopausa e mal di stomaco. Infine, altri studi scientifici hanno semplicemente attribuito alla valeriana un effetto placebo.

A cosa serve la Valeriana

I principi attivi della valeriana, come detto in precedenza dunque agiscono sul cervello e sul sistema nervoso centrale. In particolare riescono a regolare i neurotrasmettitori GABA.

Cosa sono i neurotrasmettitori GABA? È considerato uno dei neurotrasmettitori inibitori più potenti e principali del sistema nervoso centrale. Si trova in maniera massiccia a livello dell’ipotalamo e dell’ippocampo. Regola l’eccitabilità neuronale e del tono muscolare.

Dato che il GABA è un neurotrasmettitore di tipo inibitorio, assumendo delle sostanze che incrementano tale attività e deprimono l’attività del sistema nervoso centrale con effetto ansiolitico e rilassante. La valeriana dunque è usata per indurre un relax fisico e mentale.

Infatti è spesso usata come sedativo e per i disturbi del sonno. In generale molti prodotti disponibili in commercio a base di valeriana sono spesso associati ad altre erbe che favoriscono il sonno, il luppolo e il balsamo di limone. Viene utilizzata anche come rimedio alternativo per ridurre la terapia da sonniferi.

Ci sono diverse correnti di pensiero che danno alla valeriana proprietà da utilizzare in condizioni psicosomatiche legate allo stress psicologico e all’ansia. Tra questi sintomi ci sono: eccitabilità, ipocondria, mal di testa ed emicranie, isteria, acidità di stomaco, diarrea, colite nervosa e asma nervosa.

Altre applicazioni invece sono per tremori lievi, disturbi da iperattività, epilessia, dolori muscolari, crampi mestruali e sintomi della menopausa.

Dosi e modalità d’uso

La valeriana è da sempre utilizzata per contrastare gli stati di agitazione e i disturbi legati al sonno. Le sue proprietà date dai valepotriati, dagli oli essenziali e dall’acido valerenico e il valerenale agiscono sui recettori GABA.

L’uso della valeriana quindi è un valido supporto per combattere l’irrequietezza, i disturbi del sonno e l’agitazione quotidiana. In commercio si trovano diverse preparazioni che uniscono altri elementi che potenziano l’effetto sedativo della valeriana per poter contrastare i suddetti disturbi.

Certamente il consiglio è quello di avere sempre il parere del proprio medico curante ed in particolare se si stanno eseguendo delle terapie specifiche. In ogni caso la posologia generalmente di questi prodotti è indicata comunque sul foglietto illustrativo, sull’etichetta o sulla confezione.

In linea teorica, se non espressamente indicato dal proprio medico non si deve mai superare la dose giornaliera indicata. In ogni caso si possono avere delle linee guida generali che comunque possono sempre varia da individuo ad individuo.

Questo perché la posologia è influenzata molto dall’età, dal sesso, dalla struttura fisica e stile di vita. La valeriana è disponibile in commercio in diversi formati, estratti, tisane, infusi è integratori alimentari. Generalmente la posologia indicata in particolare per l’insonnia sono gli estratti:

  • 2 compresse per 28 giorni composte da 187 mg di estratti di valeriana e 41,9 mg di estratto di luppolo
  • 80 mg di balsamo di di limone e 120 mg di valeriana 3 volte al giorno per 30 giorni;
  • dai 400 ai 900 mg di estratto di valeriana 2 ore prima di andare a letto per 28 giorni.
  • infuso di valeriana realizzabile con un cucchiaio di radice di valeriana per una tazza d’acqua, lasciare in macerazione la radice per circa 10 ore, in alternativa si può lasciare in infusione in acqua calda per 15 minuti con un coperchio;
  • estratto di valeriana sottoforma di compresse, capsule e gocce non dovrebbero superare i 500 – 600 mg al giorno per due volte al giorno;
  • tintura madre di valeriana va diluita in acqua circa 20-50 gocce tre volte al giorno in caso di ansia oppure 30 gocce prima di andare a letto per contrastare l’insonnia.

Valeriana: effetti collaterali

La valeriana e tutti i suoi prodotti hanno una bassissima tossicità è addirittura considerata più sicura dell’uso di farmaci a breve termine. Invece, anche se sono stati condotti studi su 12000 persone per 28 giorni non è stato chiaro l’effetto sul lungo periodo. In alcuni casi addirittura è possibile somministrare ai bambini per un periodo che va dalle 4 alle 8 settimane. In dosi eccessive può comunque provocare: ù

  • aumento della pressione arteriosa;
  • insonnia;
  • emicrania;
  • bradicardia;
  • eccitabilità.

Va evitata l’assunzione di valeriana nelle donne in stato di gravidanza o allattamento. Negli individui ipersensibili ossia nelle persone che provano disagio la mattina dopo aver assunto valeriana.

Infine non va assunto con alcol, droghe e farmaci. Infatti l’alcol provoca una maggiore debolezza e sonnolenza, diminuendo le funzioni epatiche. Non va assunto se si stanno effettuando cure a base di benzodiazepine e farmaci depressivi del SNC quali fentanil, morfina o propofol.