biancospino

Biancospino

In passato il biancospino era simbolo di fertilità e speranza, infatti veniva decorato il capo delle spose. Inoltre il biancospino veniva usato per adornare le culle dei neonati per allontanare gli spiriti maligni.

Nome scientifico: Crataegus monogyna

Familia: Rosaceae

Benefici: Utile in caso di ipertensione arteriosa lieve.

Integratori a base di biancospino

Proprietà e benefici

In realtà le sue proprietà fitoterapiche vengono impiegate per l’ipertensione, lievi disturbi cardiaci e come sedativo per conciliare il sonno. Il biancospino è una pianta spontanea della famiglia delle Rosacee che cresce senza difficoltà ovunque. Il biancospino è un arbusto in grado di raggiungere i 10 metri di altezza.

Ha una forma a cespuglio, con fiori dapprima rossicci e poi grigi ed è formato da grandi spine aguzze. In inverno i frutti maturano e si possono preparare delle deliziose marmellate o degli sciroppi; e con le infruttescenze macinate sono utilizzate per creare delle farine.

Spesso il biancospino è utilizzato anche come pianta per decorare i giardini. I suoi componenti chimici principali sono:

  • i flavonoidi: quali iperoside, rutina, quercetina, luteolina, vitexina, luteolina e apigenina;
  • acidi triterpenici: quali neotegolico, ursolico, acantolico, oleanolico e crategolico;
  • steroli;
  • leucoantocianidine
  • acidi fenolcarbossilici;
  • amine ed aminopurine.

Vengono impiegate quasi tutte le parti, sommità fiorite, foglie, fiori, frutti e in alcuni casi le parti legnose, del biancospino poiché è una pianta ricca di proprietà benefiche. Infatti nelle foglie sono i flavonoidi: quali iperoside, rutina, quercetina, luteolina, vitexina, luteolina e apigenina.

Anche i fiori sono costituiti da flavonoidi ed in particolare iporoside. L’olio essenziale che si estrae ha un piacevole odore grazie all’aldeide anisica. Il complesso fitoterapico del biancospino è così complesso e spesso non è di facile combinazione con altri elementi.

Infatti, data la varietà di elementi la percentuale nei preparati non è sempre prestabilita ma cambia in base alla tipologia di biancospino disponibile, alla modalità di estrazione e dal momento della raccolta. Grazie a questi principi il biancospino ha diverse proprietà benefiche: cardiotoniche, antisclerotiche, sedative, ansiolitiche ed antispasmodiche, ipolipemizzanti e vasodilatatrici coronariche.

A cosa serve il biancospino

Alla luce di quanto detto finora, il biancospino a infinite proprietà che consentono un uso abbastanza variegato. Infatti ha diversi impieghi e utilizzi. tra le varie attività ci sono quelle che sono ritenute più efficaci:

  • azione cardiotonica: anche se viene spesso utilizzato per realizzare composti che contrastano i disturbi del sonno, molti studi hanno rilevato come le proprietà del biancospino possono essere utilizzate come cardiotonico. Infatti, pare che il biancospino abbia la capacità di incrementare la capacità di contrazione del muscolo cardiaco e contemporaneamente è capace di diminuire la trasmissione dell’impulso nervoso e quindi del cuore nel pompare sangue ai ventricoli. Inoltre viene utilizzato in fitoterapia per i lievi scompensi cardiaci, insufficienza miocardica, nelle turbe bradicardiche lievi. Infine agisce sulle cronotrope negative e dromotrope positive.
  • azione vasodilatatrice: il complesso di proprietà benefiche del biancospino sono in grado di stimolare il rilascio della muscolatura vasale liscia delle coronarie in questo modo è possibile avere una riduzione delle resistenze periferiche. Generalmente, in fitoterapia viene consigliato l’uso della tintura madre o estratto fluido;
  • azione antisclerotica: gli estratti di biancospino trovano notevole impiego nel contrastare l’aterosclerosi;
  • azione antispasmodiche, sedative e ansiolitiche: questo è certamente l’uso per cui se ne fa più uso, fin dall’antichità le sue proprietà benefiche sul sistema nervoso centrale sono ben note. Infatti è in grado di ridurre l’irritabilità, l’ansia e soprattutto dà la possibilità agli individui di controllare stati ansiosi e agitati. Agendo sul SNC riesce ad agire anche sui disturbi del sonno favorendo un sonno tranquillo e continuativo scorporando l’ansia. Generalmente èer combattere la sindrome ansiosa vengono somministrate tisane e decotti. In questo caso il biancospino viene sempre associato ad altre piante e erbe quali valeriana, melissa, passiflora e camomilla. Piccola curiosità: il biancospino ha un lieve effetto ipnotico che rende possibile alle attività simile alle benzodiazepine;
  • azione antipertensiva: questo particolare piano di azione è strettamente legato alle proprietà vasodilatatrici precedentemente dette, infatti agisce direttamente sui vasi dilatati;
  • azione ipolipemizzante: pare che recenti studi abbiano messo in evidenza la capacità di avere un effetto sulla colesterolemia e sulla lipidemia.

Modalità d’uso e posologia

Dunque sulla base di quanto detto finora, il biancospino ha un ampio raggio di azione sull’organismo umano. Infatti può avere delle azioni cardiovascolari, sedative, ansiolitiche antispasmodiche e ipolipemizzanti.

Online e nei negozi specializzati si possono trovare diversi prodotti a base di biancospino ideali per ogni tipo di casistica appena elencata. Certamente è buona norma chiedere il parere del proprio medico prima di iniziare l’uso del biancospino.

Il biancospino è disponibile in diversi formati: tisane e infusi, tintura madre, gemmoderivati, estratto fluido e integratori. La preparazione della tisana al biancospino è molto semplice.

Bastano circa 1,5 g di foglie e fiori essiccati da mettere in infusione per circa 15 minuti e si possono bene fino a tre tazze al giorno. Ci sono poi le tinture madre che vanno assunte rigorosamente lontano dai pasti.

Possono essere integrate fino a 30 gocce 3 volte a settimana. Il gemmoderivato invece va diluito in acqua fino a 50 gocce 2 volte al giorno. Infine l’estratto fluido è da integrare circa 1 g al giorno che sono più o meno 50 gocce.

Avvertenze e controindicazioni

Il biancospino dunque fa infiniti modalità d’uso e proprietà benefiche. Ovviamente l’uso di questa pianta deve essere tenuta sotto controllo dal proprio medico curante che indicherà la giusta dose da assumere ogni giorno.

In particolar modo se si tratta di disturbo cardiovascolare, infatti, il medico dovrebbe controllare la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. Generalmente questi trattamenti durano 6 settimane se in conclusione si dovessero manifestare dolori al torace ed edemi agli arti inferiori è bene sospendere l’assunzione del prodotto.

In linea generale però il biancospino non ha alti livelli di tossicità neanche sul lungo periodo. Possono comunque manifestarsi degli effetti collaterali se non si fa un abuso: palpitazioni, dispnea, disturbi gastrointestinali, tachicardia, vampate di calore, mal di testa e vertigini.

L’uso del bianco spino inoltre dovrebbe essere utilizzato con determinati farmaci poiché possono inibire le attività. Tra questi: gli antiaggreganti piastrinici che aumentano il rischio di emorragie, antiaritmici poiché il biancospino agisce proprio come antiaritmici di 3° classe e i glicosidi cardioattivi poiché potrebbe aumentare l’attività.

Infine, è sconsigliato l’uso nelle donne in stato di gravidanza, durante l’allattamento e ne bambini a di sotto dei 12 anni.