le fasi del sonno

Fasi del sonno REM e Non Rem: quali e cosa sono

Le fasi del sonno sono i diversi stadi dei quali si compone il lungo riposo che accompagna il corpo e la mente dell’essere umano nel corso di tutta la notte: queste sono importantissime e la loro durata ed alternanza varia in base a diversi fattori. Per quanto riguarda il sonno, questo può essere definito come uno stato di riposo di tipo psico-fisico che avviene negli uomini e negli animali, in cui vi è la sospensione parziale o totale della coscienza e della volontà.

Fasi del sonno Descrizione
Addormentamento – fase 1 Ci troviamo nella fase di addormentamento quando andiamo a letto e lentamente entriamo in uno stato di sopore. Il nostro corpo, in questa transizione, inizia a rilassarsi.
Fase del sonno leggero – fase 2 Dopo un po’ di tempo la muscolatura si rilassa ulteriormente e se durante la fase del sonno leggero, quindi la fase due, si verificano delle contrazioni dei muscoli e perché ci si trova in uno stadio di transizione verso la fase del sonno profondo.
Fase del sonno profondo – fase 3 e 4 Nelle fasi 3 e 4 l’attività del cuore e della circolazione si riducono al limite. La temperatura corporea inoltre si abbassa e il corpo entra lentamente in una fase definita di stand-by. Le fasi del sonno profondo sono molto più lunghe soprattutto nella prima metà della notte e possono durare circa fino a un’ora.
Sonno Rem – fase 5 Il sonno R.E.M. è definito anche sonno paradossale, dal momento in cui durante questa fase la soglia di risveglio è molto elevata nonostante comunque il nostro cervello sia molto attivo. Non siamo in grado di eseguire i movimenti del sogno poiché la nostra muscolatura è inattiva, se però ci svegliamo durante questa fase ci ricorderemo particolarmente il nostro sogno.

Questo periodo che dura svariate ore è caratterizzato dal modificazioni funzionali sensibili, quali ad esempio la diminuzione del metabolismo energetico, la riduzione del tono muscolare, la pressione arteriosa e la frequenza sia del polso che del respiro. Il momento del sonno è di fondamentale importanza in quanto l’intero organismo così come anche la mente trovano ristoro e soprattutto ricaricano le proprie energie per affrontare il seguente giorno.

Così come la veglia, anche il sonno è un processo fisiologico attivo che è il risultato dell’interazione di diversi centri del sistema nervoso autonomo e centrale: tuttavia, nel sonno è presente una barriera percettiva tra il mondo cosciente e il mondo esterno, la quale può essere superata solamente grazie alla presenza di uno stimolo sensoriale intenso. Un sonno adeguato è un elemento imprescindibile per una corretta qualità della vita.

Ne consegue che dalla durata e dalla qualità del sonno dipende lo stato di salute sia fisica che psichica dell’individuo: ecco perché i disturbi del sonno rendono difficile la vita di chi ne soffre.

Come calcolarle

Si è visto che il sonno è un elemento fondamentale all’interno della vita di tutti gli esseri umani, in quanto senza di esso non si avrebbero le energie sufficienti per svolgere tutti i compiti che compongono le giornate. Per quanto riguarda quante sono le fasi del sonno, è possibile innanzitutto dire che il sonno si compone di due fasi che si alternano tra di loro: la prima è la fase non-REM mentre la seconda prende il nome di fase REM.

A loro volta queste due fasi sono costituite da diversi cicli che hanno una durata abbastanza simile l’uno all’altro: in seguito all’addormentamento, il soggetto si sposta progressivamente dal primo stadio del sonno non-REM al secondo, poi al terzo stadio ed infine al quarto stadio. Passati dai settanta ai novanta minuti dopo l’addormentamento avviene la prima fase di sonno REM, la quale dura circa una quindicina di minuti.

Al termine della prima fase del sonno REM si ha la conclusione del primo ciclo, il quale ha una durata che va dagli ottanta ai cento minuti: in seguito a questo ciclo si susseguono altri cicli di durata simile. Tuttavia, nei successivi cicli il sonno REM aumenta in termini di durata, togliendo tempo al sonno non-REM. Ad accorciarsi maggiormente sono gli stadi di sonno profondo, che sono il terzo ed il quarto stadio: in conclusione, il sonno REM occupa circa il 25% del totale del sonno.

Perché è necessario dormire

Molti si chiedono da sempre quale sia il motivo per il quale è così importante dormire, e proprio a questo proposito sono state elaborate numerose teorie che spesso si integrano tra loro e confermano l’importanza del sonno. La prima teoria è quella dell’omeostasi primaria e secondo questa teoria il sonno nel corso del riposo svolge una grande operazione di riordino: vengono tagliati molti dei nuovi collegamenti tra i neuroni che si sono creati nel corso della giornata a causa degli stimoli provenienti dai nuovi apprendimenti.

le fasi del sonno

Questo taglio è fondamentale in quanto il cervello senza esso potrebbe raggiungere un livello di ingolfamento informativo: il giorno dopo il taglio, si è pronti a vivere delle nuove esperienze ed immagazzinare nuove informazioni. Questo meccanismo prende il nome di ipotesi dell’omeostasi simpatica: il taglio dei collegamenti è estremamente selettivo e viene risparmiato durante l’operazione circa il 20% delle sinapsi dove si trovano dei ricordi importanti.

È ormai risaputo che se si sta troppo tempo svegli il cervello tende a performare in modo più scarso, come se non avesse delle buone capacità per apprendere e per continuare a concentrarsi: nel corso di sonno senza stimoli esterni è possibile quindi sistemare il proprio archivio mentale, scartando tutto ciò che non deve essere conservato a lungo termine. Studiando alcune proteine del cervello di un topo, uno scienziato a dimostrato questa ipotesi anche a livello biochimico. Ecco perché, in breve, tutte le fasi del sonno sono fondamentali.

Teorie sul sonno

Oltre a quella menzionata, ci sono anche altre teorie che spiegano perché il sonno è fondamentale: la seconda prende il nome di “teoria dell’apprendimento” e si basa sull’assunto che il sonno REM è importantissimo per lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Nel corso della fase REM si ha un vero e proprio incremento dell’attività del cervello: i neonati hanno una maggiore percentuale di sonno REM mentre gli anziani hanno la più bassa proprio perché i neonati hanno una maggiore necessità di apprendimento.

La terza teoria prende il nome di “teoria del recupero” e sostiene che il sonno ha il ruolo di ristorare la mente e l’organismo nel corso delle fasi non REM e di fissazione della memoria nel corso delle fasi REM. Un’altre celebre teoria è quella della “conservazione dell’energia”: essa si basa sull’osservazione che nel corso del sonno si verifica una riduzione dell’attività metabolica e della temperatura corporea.

Dal punto di vista evolutivo, si tratta di un dato veramente importante, in quanto, rispetto agli animali pochilotermici quali i rettili, uccelli e mammiferi hanno bisogno di grandi energie per mantenere sempre costante la temperatura interna.

Ecco perché la riduzione della temperatura che avviene nel corso del riposo servirebbe a preservare energie: secondo la teoria il sonno si saprebbe sviluppato in base a delle influenze dell’ambiente e anche in base al concetto di preda/predatore. Nel corso del sonno le prede non attraggono l’attenzione dei predatori, ma sono più vulnerabili perché sono meno sensibili agli stimoli.

Durate delle fasi del sonno

Parlando di quali sono le durate delle diverse fasi del sonno, va detto che in passato si credeva che dormire otto ore fosse necessario per il recupero delle energie e per essere più longevi, mentre oggi sempre più scienziati sostengono che la durata del sonno vari di persona in persona. Generalmente, le persone si sentono riposate dopo un sonno che va dalle sette alle nove ore: ci sono però i brevi dormitori, che sono attivi anche se riposano meno di sei ore.

Alcune ricerche hanno mostrato che i brevi dormitori sono in grado di consolidare i ricordi in modo efficiente nel corso della giornata in quelli che sono i momenti di noia in cui il cervello non viene stimolato: questo dunque ridurrebbe le ore di riposo. I brevi dormitori si vedono subito in quanto anche in vacanza dormono pochissime ore, anche se sono liberi dagli impegni e dagli orari della vita quotidiana.

Per capire quante ore di sonno sono necessarie, bisogna fare un test senza la sveglia: se si sta di più a letto, probabilmente c’è bisogno di recuperare un deficit. Anche il pisolino notturno può aiutare a raggiungere le ore di riposo necessarie: quello che conta è insomma scoprire il proprio ritmo, quello che permette di funzionare in modo corretto nel corso dell’intera giornata.

Sonny Sleep – VR Services SRL P.IVA IT 02698200991 – Sede Legale in Genova, Via Colombo 6 CAP: 16121 – Cap. sociale: 10.000,00 €