sonnambulismo

Sonnambulismo negli adulti e bambini: cause, rimedi e cure

Il sonnambulismo è un disturbo comune a moltissime persone in tutto il mondo: proprio per questa ragione, in questa guida sarà possibile scoprire non solo quali sono le cause ma anche quali sono i rimedi per sconfiggere questa condizione. Quando si parla del sonnambulismo si fa riferimento ad un vero e proprio disturbo del sonno, il quale rientra nella categoria delle parasonnie non REM: questo significa che inizia nel momento del sonno profondo.

I soggetti che sono affetti da questo disturbo del sonno tendono a camminare oppure eseguire dei comportamenti complessi (tipici della veglia) mentre si è ancora addormentati: nonostante il fatto che si continui a dormire, il sonnambulo ha una reattività limitata nei confronti dell’ambiente che lo circonda. Di conseguenza, i soggetti che sperimentano degli episodi di sonnambulismo si alzano dal letto, si siedono, camminano oppure mettono in pratica degli altri comportamenti complessi.

Alcuni sonnambuli prendono oggetti, altri smistano vestiti, altri ancora aprono e chiudono delle porte senza neanche sapere di starlo facendo. Tuttavia, nel corso di un episodio di sonnambulismo, sia nei bambini che negli adulti, si consiglia di non svegliare il soggetto, ma semplicemente di accompagnarlo in modo che non si faccia male con oggetti pericolosi. Infatti, il sonnambulismo può causare delle lesioni o dei danni se l’individuo perde l’equilibrio oppure va a finire contro degli oggetti.

Cause del sonnambulismo

Si è visto che il sonnambulismo rientra nella grande famiglia dei disturbi del sonno, ed in particolare fa parte delle parasonnie non REM: ecco perché avviene nel corso della fase del sonno profondo. Questo disturbo è codificato all’interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali che viene distribuito dall’American Psychiatric Addociation: all’interno di questo manuale, la patologia è descritta come parasonnia.

Le parasonnie possono essere descritte in base al momento del ciclo nel sonno nel corso del quale si verificano: il sonnambulismo avviene solitamente nel corso della terza fase del ciclo del sonno, che come si è detto è quella di sonno profondo.

sonnambulismo

Di conseguenza, le manifestazioni di sonnambulismo tendono a verificarsi nel momento in cui una persona si trova nel corso della fase di sonno profondo e si sveglia in modo parziale, al fine di innescare un comportamento anche se rimane addormentato.Ci sono diversi fattori che incidono sulla probabilità che si manifesti questa tipologia di risveglio parziale: prima di conoscerli, è importante scoprire qual è la differenza tra nottambulismo e sonnambulismo.

Quando si parla di nottambulismo, si da riferimento sempre al sonnambulismo, si tratta solamente di due sinonimi: per questo, non esiste alcuna differenza tra le due diciture.Il nottambulismo è molto comune nei bambini che hanno dai due ai tredici anni, specialmente nella fascia di età che va dai dieci ai tredici: gli episono tendono poi a limitarsi quando si cresce, mentre in altri casi proseguono anche in età adulta.

Fattori di rischio nei bambini

Molti studi hanno evidenziato che ci sono persone che hanno una predisposizione genetica sia al sonnambulismo che ad altre parasonnie che si verificano nella fase non REM: ad esempio, circa il 22% di bambini soffrono di sonnambulismo anche se hanno genitori senza precedenti, mentre invece il 47% dei bambini manifesta il nottambulismo se ha dei genitori sonnambuli. Una causa che porta spesso al nottambulismo è la carenza di riposo notturno.

Infatti, a causa del maggiore tempo trascorso nel sonno profondo dopo un periodo di privazione del sonno, il soggetto è maggiormente incline a dei ripetuti risvegli notturni. Oltre ad un sonno scarso in termini di tempo e di qualità, a causare il sonnambulismo è anche una scarsa igiene del riposo notturno: andare a letto sempre ad orari diversi, usare sostanze eccitanti prima di prendere sonno e dormire in un luogo pieno di luce o rumoroso può causare sonnambulismo.

Altri fattori di rischio del nottambulismo possono essere le stimolazioni luminose oppure sonore durante il riposo, la febbre, lo stress oppure l’ansia, l’utilizzo di farmaci che hanno effetto sedativo. Ci sono poi anche dei disturbi respiratori che possono portare alla comparsa di episodi di sonnambulismo, come la sindrome da apnee ostruttive del sonno, la sindrome delle gambe senza riposo oppure le malattie neurologiche, come lesioni cerebrali ed encefalite.

Non ci sono dubbi che conoscere le cause è il primo modo per sconfiggere il sonnambulismo.

Sintomi comuni

Quando avvengono degli episodi di nottambulismo, generalmente, il soggetto manifesta una reattività limitata nei confronti di quello che è l’ambiente circostante, e non reagisce quindi agli stimoli: infatti, nonostante si stia muovendo, il soggetto sta ancora dormendo. Moltissimi nottambuli hanno anche l’abitudine di parlare oppure di emettere dei suoni che però sono incomprensibili: il sintomo chiave di questa condizione però è il fatto che la persona non ricorda nulla dell’episodio.

Ecco perché moltissime persone che soffrono di nottambulismo, oppure di altre parasonnie, scoprono di questo solamente grazie ad un membro della famiglia che se ne accorge. Un altro sintomo comune delle parasonnie come l’insonnia è il fatto che si verificano nel orso del primo terzo oppure a metà della notte: si tratta del momento in cui generalmente la persona si trova nelle fasi di sonno non REM profondo.

Il soggetto affetto da sonnambulismo tuttavia non si limita solamente a camminare, ma vengono realizzate anche altre azioni che possono essere semplici oppure complesse: ovviamente, nel compierle, il soggetto rimane sempre addormentato.

Vengono compiute dal sonnambulo delle azioni di routine come vestirsi, ma anche spostare mobili, assumere comportamenti di tipo sessuale, mingere in giro per la casa.Raramente si può assistere a comportamenti violenti o estremamente complessi, come uscire di casa oppure guidare la macchina. Nel corso delle attività il sonnambulo può anche avere gli occhi aperti, ma bisogna ricordare che sta dormendo.

Cause e rimedi

Si è visto che sono davvero molte le cause e i fattori di rischio che possono portare al sonnambulismo, tuttavia ci sono anche diversi rimedi che possono essere attuati per contrastare questa condizione. Innanzitutto, va detto che il trattamento del disturbo va trattato tenendo in considerazione l’età del soggetto, la frequenza della manifestazione e la pericolosità degli episodi.

Dunque, bisogna rivolgersi ad un medico al fine di identificare quali sono le cause che portano al problema, e questo può aiutare a creare un trattamento su misura del paziente: ci sono casi in cui il sonnambulismo non richiede una cura specifica, specialmente se gli episodi sono rari e non sono pericolosi. Non si dimentichi anche che gli episodi tendono a diminuire notevolmente con l’invecchiamento, ed è per questa ragione che spesso il nottambulismo sparisce in modo del tutto autonomo.

Se così non fosse è necessario prima di tutto eliminare tutto ciò che può mettere a rischio la sicurezza del sonnambulo: si consiglia di rimuovere oggetti dannosi o di intralcio, di chiudere le finestre e le porte, di rendere le scale inaccessibili. Ancora, bisogna tenere in disparte gli oggetti appuntiti, installare delle luci con sensori di movimento oppure dei sistemi di allarme. Ovviamente, la cosa migliore da fare è trattare le cause che portano al disturbo, come ad esempio l’apnea ostruttiva del sonno oppure il consumo di farmaci.

Una volta adottate queste misure, il sonnambulismo non sarà più un problema grave nè per chi ne soffre nè per chi convive con il sonnambulo.

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